Storica giornata. Quella che si è tenuta mercoledì 16 novembre a Torino. Nella sede della Città metropolitana di Torino si è tenuto il Convegno di presentazione del Progetto S.O.S. Una giornata dedicata al tema degli orfani, delle orfane di femminicidio e delle famiglie affidatarie.

Dei femminicidi, le figlie e i figli ne sono state per lungo tempo vittime marginalizzate dalla società. Quando un padre decide di porre fine alla vita della madre, figlie e figli automaticamente diventano orfani. Non solo dei genitori. Ma di tutto il contesto sociale che antecedentemente ne contornava le giornate. La vita educativa, scolastica, e banalmente anche quella ludica, in un batter d’occhio perdono quella ordinarietà che in una società civile dovrebbe essere garantita.​

“Orfani Speciali” – così come battezzati dalla psicologa Anna Costanza Baldry, che ha dedicato la sua vita alla tutela delle donne e dei bambini vittime di violenza, attraverso la ricerca, la formazione, i programmi di prevenzione, «perché sono speciali i loro bisogni, i loro problemi, la condizione psico-sociale in cui si trovano». ​

Dinnanzi a un fenomeno strutturale – quale è il femminicidio, nasce il Progetto S.O.S – Sostegno Orfani Speciali, selezionato e finanziato dall’Impresa Sociale Con I Bambini, con un importo di 1.650.000 euro. Un progetto che estende la sua portata fino a luglio 2025. Capofila del progetto sono i Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus, seguiti da un articolato partneriato, tra cui procura, università, comunità educante ed enti del terzo settore. Il Progetto, che estende le sue azioni nelle regioni del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, prevede doti educative, assistenza medica e legale, sostegno psicosociale, diritto allo studio e all’accompagnamento lavorativo. Nondimeno, il Progetto è stato costruito anche per supportare le famiglie affidatarie e, nel complesso, il nuovo nucleo familiare in ottica di lungo periodo, grazie ad un’équipe muldisciplinare, precedentemente formata nel primo anno del progetto, attraverso un percorso di sostegno individualizzato, differenziato per età e per bisogni dell’orfana, dell’orfano e dei caregiver.

Nella mattinata, nella sede della Città Metropolitana di Torino, si è tenuto il Convegno sul Progetto S.O.S, durante il quale diverse figure istituzionali hanno affrontato il tema. Nell’articolata rete di intervento non sono mancati i contributi del nuovo Governo, del Comune di Torino, della Città Metropolitana, della Prefettura e dell’Ufficio Regionale Scolastico. Mattinata seguita poi dall’esperienza diretta di un orfano di femminicidio, Giuseppe Delmonte. La mattinata si è conclusa con la tavola rotonda, in cui hanno preso parte diversi attori e attrici della rete dell’antiviolenza in nome del Tribunale per i minori per Piemonte e Valle d’Aosta, Ufficio minori Questura, Nucleo Operativo Comando Carabinieri di Torino, Ordine degli Assistenti Sociali, Ordine degli Avvocati, associazione Famiglie Affidatarie e Centri Antiviolenza.

Il Centro S.O.S, uno degli obiettivi del progetto, è la prima esperienza fisica in Italia, che garantirà accoglienza e ascolto ai beneficiari e alle beneficiarie del progetto. Si trova in via Nota, n. 5 a Torino. Sarà inoltre un luogo in cui ospitare una formazione costante a operatori e operatrici dei partner del progetto. Inoltre, il Centro S.O.S ospiterà laboratori di lettura dei testi della collana Sottosopra selezionati per la biblioteca tematica del Centro dalla pedagogista Irene Biemmi.

Tutte le attività del centro saranno presentate sul sito www.centrososorfanispeciali.it