Elsa Torino: Conferenza sulla Violenza di genere con Spadini e Sinopoli, vicepresidenti di E.M.M.A.
Nella giornata di martedì 8 novembre, nell’aula D3 del Campus Luigi Einaudi di Torino, l’associazione ELSA – The European Law Student’s Association – ha tenuto uno dei cicli di Conferenze sul tema della violenza, con la specifica in violenza di genere. I relatori invitati a presidiare il panel sono stati:
• il Professore Marco Pelissero, docente ordinario di diritto penale presso l’Università degli Studi di Torino;
• la Dottoressa Lisa Bergamasco, Sostituta Procuratrice della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino;
• il Dottor Davide Pretti, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino;
• la Dottoressa Silvia Spadini, operatrice antiviolenza e Vice Presidente E.M.M.A. Onlus;
• l’Avvocata Silvia Sinopoli, operatrice antiviolenza e Vice Presidente E.M.M.A. Onlus.

Nel corso dell’incontro, inaugurato da un primo intervento del professore Pelissero, i relatori e le relatrici hanno illustrato alle studentesse e agli studenti della facoltà di Giurisprudenza presenti in aula alcune informazioni di carattere normativo e riflessioni sul tema della violenza di genere. La norma penale – così come afferma il prof. Pellissero – resta subordinata a un problema di superamento di un limite culturale. Per tale ragione, è stata evidenziata l’importanza, nello scenario internazionale, della Convenzione di Istanbul (2011), quale caposaldo per affrontare la violenza contro le donne attraverso più fronti di intervento, tra cui la definizione di attività di prevenzione volte a promuovere una maggiore uguaglianza tra donne e uomini.
Un ampio margine di intervento è stato riservato al “Codice Rosso” (Legge 19 luglio 2019, n. 69), quale riferimento all’interno del quadro nazionale, in termini di prevenzione dei reati, protezione delle vittime e punizione dei colpevoli. Perché va a rafforzare le tutele processuali delle vittime di reati violenti, con particolare riferimento ai reati di violenza domestica e di genere. Uno degli aspetti di criticità del Codice Rosso – segnala la dottoressa Bergamasco – è l’obbligo della procura di sentire la persona offesa entro i tre giorni successivi dall’arrivo della notizia. La celerità di intervento, sebbene abbia da un lato uniformato l’intervento delle Procure, dall’altro lato non sempre la tempestività è utile, in primo luogo, per la donna offesa, che – come ricorda la dottoressa Sinopoli – necessita del rispetto dei tempi, a volte lunghi, e del percorso di consapevolezza della donna.
Le due vicepresidenti, Silvia Spadini e Silvia Sinopoli, hanno poi evidenziato le peculiarità dei Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus, tra le quali l’importanza del lavoro di un’équipe multidisciplinare che lavora a supporto con le donne che subiscono violenza.
“Lavorare in un’équipe multidisciplinare è fondamentale per noi – come Centro Antiviolenza – perché la violenza è un fenomeno così stratificato da richiedere una presa in carico di portata collettiva estesa anche agli attori esterni all’associazione” – spiega la vicepresidente Sinopoli.
La dottoressa Spadini si è concentrata sulla parte operativa e di accesso al Centro per le donne che vivono situazioni di violenza. Ha sottolineato come anche la cittadinanza possa dare il suo contributo alle donne che vivono stati di violenza, dispendendo consigli per coloro che sono a conoscenza delle suddette situazioni: “è fondamentale dare alla donna che subisce delle risoluzioni di livello pratico. Se la situazione è emergenziale, allora è necessario chiamare il 112. Ma soprattutto è importante non lasciare una donna che chiede aiuto da sola, perchè potrebbe essere già isolata. Non giudicarla mai. Farle capire che ciò che sta subendo è reato“.