Progetto Mi.A.: evento finale delle Linee Guida, Protocollo ed esiti del questionario con la rete
Il 31 ottobre 2022, E.M.M.A. ONLUS ha tenuto l’evento finale di presentazione del Progetto Mi.A., delle sue Linee Guida, del Protocollo e degli esiti del questionario sondato alle rete del territorio torinese. Il Progetto Mi.A. finanziato dal Consiglio dei Ministri e dalla Regione Piemonte, da circa due anni ha seguito un percorso di formazione della rete territoriale a supporto delle donne infra-quattordicenni vittime di violenza di genere e le minori e i minori vittime di violenza assistita.
“Nello specifico nella violenza assistita il paradosso è proprio che la bambina o il bambino assiste alla violenza agita da una figura di riferimento, in genere il padre (ma anche il compagno o ex compagno della madre), il quale – per definizione e ruolo – dovrebbe essere una figura sensibile, responsiva e disponibile, nonché protettiva. Vivere all’interno di un contesto con un modello di attaccamento disfunzionale lede lo sviluppo psico-emotivo, inficiando il senso di sicurezza, nonché di autoefficacia e valore personale, ed influenzando in maniera negativa il futuro e le relazioni future”, spiega Silvia Spadini, una delle vicepresidenti di E.M.M.A. ONLUS.
Per quanto riguarda, invece, le minorenni vittime di violenza di genere, occorre tenere conto della condizione di minore e delle dinamiche e conseguenze della violenza nelle relazioni affettive, compreso l’abuso e il maltrattamento familiare – aggiunge Silvia Sinopoli, vicepresidente di E.M.M.A. ONLUS. Su questo versante – fa sapere la Presidente AnnaMaria Zucca – verrà costituita una comunità fisica all’interno della quale le persone minorenni potranno essere accolte per intraprendere percorsi di supporto integrati insieme alle operatrici dei centri antiviolenza.
Il focus ruota attorno a due temi ancora poco contestualizzati nel dibattito pubblico, ma al tempo stesso molto ostici sia per la delicatezza del tema che per la fascia di età coinvolta per la presa in carico. Da qui la necessità di costituire formalmente un Protocollo d’intervento condiviso da una solida rete antiviolenza composta da più attori, tra cui Procura dei Minorenni, servizi sociali, Forze dell’Ordine, ASL che riconosca il ruolo chiave del Centro Antiviolenza, prevedendo il suo coinvolgimento nella presa in carico di minori vittime di violenza assistita e minorenni vittime di violenza di genere, come referente del percorso di consapevolezza e sradicamento delle dinamiche della violenza.